Come valutare correttamente un ferro da stiro a vapore? Caratteristiche tecniche, informazioni sui vari elementi che lo contraddistinguono da altri ferri tradizionali. In che modo capire qual è il tipo di ferro giusto per noi? Valutare il ferro giusto è questione di conoscenza non solo delle proprie personali necessità ma anche delle varie opzioni disponibili sul mercato.
Partiamo quindi dalla prima grande suddivisione fra ferro da stiro tradizionale e ferro con caldaia. Nella valutazione del ferro da stiro ad utilizzo domestico, bisogna considerare la giusta categoria di ferro per noi. I ferri da stiro con caldaia hanno sviluppato una tecnologia di gran lunga maggiore oltre ad un innovazione che li rendono perfettamente rispondenti alle maggiori esigenze. Il ferro da stiro tradizionale sono quelli dotati di un unico serbatoio interno, mentre quelli con serbatoio separato sono fra i modelli maggiormente prestanti con una capacità nettamente superiore e un livello di stiratura più performante. Il ferro con caldaia a quindi due unità: una è il serbatoio e l’altra è il ferro, ossia la piastra.
Ferro tradizionale o ferro a caldaia
Il ferro da stiro tradizionale ha una capienza minima, che varia dai 200 ai 400-500 ml al massimo; mentre un ferro con serbatoio esterno, separato quindi ha una capienza che può giungere anche a 2lt, offrendo maggiore autonomia di stiratura a chiunque stira. Non è soltanto la capienza a cambiare ma anche la potenza dell’elettrodomestico e di conseguenza la pressione del ferro da stiro, la maneggevolezza e la fluidità sui capi e sui tessuti delicati. I risultati più veloci e le pieghe appianate nel miglior modo possibile sono quelle del ferro a vapore con caldaia separata.
Il vapore è erogato in entrambi i modelli di ferro da stiro, ma ciò che cambia è il tipo di erogazione, che nei ferri di migliore qualità è distribuito in maniera più omogenea e diffusa, oltre a fissarsi meglio sui tessuti. Bisogna sapere fra l’altro che non è la piastra a decretare la qualità dello stiraggio: non è la piastra che appiana le pieghe, ma il vapore. Dunque la piastra funziona come tramite e può dare soltanto una praticità più o meno fluida e maneggevole durante l’attività. Un ferro con caldaia separata generalmente è preferito perché riduce i tempi di stiratura, è più prestante e garantisce risultati simili a quelli ottenibili con un ferro professionale.
Vantaggi e non…
Naturalmente ci sono anche dei vantaggi attribuibili all’utilizzo del ferro tradizionale che si prestano bene nell’eseguire lavori di stiratura veloci che non richiedono chissà quale impegno e soprattutto si prestano a sessioni di lavoro brevi dove occorre stirare così pochi indumenti che l’utilizzo di un ferro con caldaia separata risulta un po’ uno spreco energetico. Considerando infatti la capienza del serbatoio e la potenza assorbita da un ferro a vapore, è chiaro che a volte non occorre un elettrodomestico del genere. I ferri a vapore hanno comune un maggiore ingombro e quindi sono da tenere ed utilizzare i casa, hanno un prezzo maggiore e un serbatoio che si riempie una sola volta prima di poterlo utilizzare nuovamente.
Erogazione del vapore
Molto importante nella scelta del giusto ferro da stiro e nella valutazione del ferro con caldaia a vapore è l’erogazione di questo. Dal tipo di erogazione del vapore dipende la velocità con la quale il ferro stira e la qualità della stiratura sui tessuti. Durante la sessione di lavoro in base alla potenza con cui l’elettrodomestico eroga il vapore, avremo un’efficacia variabile. Un’ottima prestazione nell’erogazione del vapore è assicurata da una pressione superiore ai 4/5 bar ed una erogazione maggiore di 70 grammi al minuto. Questi valori sono da considerarsi garanzia di una stiratura perfettamente fluida, scorrevole e veloce ma soprattutto efficace su diversi tipi di pieghe, soprattutto su quelle pieghe ostinate. In genere i ferri da stiro di media qualità prestazionale arrivano a 30-40 grammi di erogazione vapore ma raddoppiando quasi, si arriva a fare sessioni brevissime.
Come stirare i tessuti
In base alla tipologia di tessuto, alla delicatezza e alla stoffa avremo una temperatura da considerare idonea. In genere le fibre naturali come il cotone, la mussola hanno necessità di un calore molto forte ed un’alta temperatura. L’ideale per avere il massimo risultato è che gli indumenti siano ancora non perfettamente asciutti. Questo è il motivo per cui le donne una volta inumidivano con uno spray pieno d’acqua i tessuti oppure perché oggi alcuni ferri hanno la funzione erogazione gocce di acqua. Tessuti molto delicati, come nel caso della seta sarebbe opportuno abbassare la temperatura e stirare i capi al rovescio. Inoltre la migliore delle ipotesi è quella che vede poggiare il capo di seta su un panno di cotone e stirare sul cotone direttamente. La stessa temperatura media deve essere utilizzata per appianare le pieghe sui tessuti di cashmere, flanella e lana. In questi casi, a volte basta semplicemente il ferro e la pressione della piastra bollente, senza utilizzare il vapore.
Discorso differente e a parte meritano le fibre sintetiche come l’acrilico, il poliestere, l’acetato e il nylon che necessitano di bassissime temperature e di stiraggio a vapore e a gocce d’acqua. Gli indumenti umidi sono più gestibili rispetto a quelli perfettamente asciutti poiché asciugandosi le pieghe tendono a cristallizzarsi, così come lasciare la biancheria troppo tempo in asciugatrice.
Le componenti principali del ferro da stiro per controllare la temperatura
Per controllare la temperatura del ferro da stiro, regolarla e gestire il vapore, la sua potenza e la sua erogazione sui vari tessuti, è indispensabile conoscere il ferro prima di acquistarlo e capire se alcune funzioni sono permesse. Naturalmente in un ferro a vapore è molto probabile che queste funzioni siano presenti, ma ci raccomandiamo di scegliere prodotti di marchi conosciuti e garantiti se non desiderate poi brutte sorprese.
L’effusione del vapore è dunque regolata dal serbatoio e dalla caldaia che naturalmente immagazzinano l’acqua e la trasformano in vapore mediante l’azione delle elettrovalvole. Ma oltre a queste, l’impostazione dei valori e delle quantità è regolato dal termostato; senza il quale è impossibile regolare la temperatura e la diffusione del vapore. Potremmo rischiare di rovinare gli indumenti in maniera permanente ed è per questo fondamentale se si hanno molti indumenti differenti fra loro, orientarsi sui ferri a vapore, più funzionali possibile. Il termostato è semplicemente una ghiera posta sotto l’impugnatura in genere che viene regolata in base alle necessità: si considera la temperatura ma anche l’erogazione del vapore e quindi la potenza con la quale questo viene fuori.
Ultime indicazioni sui ferri a vapore
Un buon consiglio per evitare di far fare alla manopola sali e scendi con la temperatura, è quella di dividere i panni da stirare in gruppi e partire prima dal gruppo di indumenti che richiede lo stiraggio con la temperatura più bassa, per poi proseguire con gli altri via via che si arriva a tessuti naturali. Alcuni ferri e quindi quelli più costosi, non necessitano di alcuna regolazione manuale poiché sono dotati di meccanismi interni che vanno a regolarsi indipendentemente, arrivando di volta in volta alla temperatura giusta in base al tessuto. Questi ferri sono molto importanti per qualcuno, soprattutto per chi non è esperto e si approccia per le prime volte a questa attività. Il ferro da stiro automatico offre l’opportunità di evitare incidenti come bruciature, errori e lucidamenti degli indumenti, specialmente quelli sportivi che sono sintetici.