Domande Frequenti sui ferri da stiro, professionali, con caldaia e vari

Dopo il lavaggio i legami che uniscono le molecole delle fibre dei tessuti risultano alterati: e così i vestiti sono stropicciati e spiegazzati. Attraverso il calore e il vapore della piastra, il ferro da stiro riesce a ripristinare i legami originari delle molecole. I vestiti e i tessuti tornano così perfettamente lisci.

Il funzionamento di questo elettrodomestico è semplice ed essenziale: la corrente elettrica fa riscaldare la piastra e l’acqua presente nel serbatoio. Passando nella camera di vaporizzazione, l’acqua diventa quindi vapore. I forellini presenti sulla piastra del ferro fanno quindi fuoriuscire il vapore: e l’azione combinata del vapore e del calore della piastra consente al ferro di scorrere bene sui vestiti, lisciandone stropicciature e pieghe.

Sono 4 le principali componenti di un ferro da stiro:

• Camera di vaporizzazione
• Caldaia o serbatoio dell’acqua
• Piastra (con fori che fanno uscire il vapore)
• Impugnatura (il manico attraverso il quale si impugna il ferro per stirare).

Sì, l’impugnatura è una delle componenti più importanti perché è quella che consente, se fatta come si deve, di maneggiare agevolmente il ferro e quindi in tutta sicurezza. Le migliori impugnature sono quelle ergonomiche e realizzate in materiale antiscivolo, onde evitare che l’elettrodomestico possa scivolare di mano.

No, possono cambiare disposizione a seconda del modello. In alcuni ferri da stiro sono presenti in maggior quantità sulla punta del ferro, in altri invece sono distribuiti in modo uniforme praticamente su tutta la superficie della piastra.

Nel primo caso il calore si concentrerà sulla punta, rendendo il ferro particolarmente efficiente e accurato nei lavori di precisione (colletti, polsini, spazi fra i bottoni, etc.). Nel secondo invece il calore verrà emesso in modo omogeneo: ferri di questo genere sono perfetti per stirare superfici molto ampie.

Sì, sono abbastanza rari, ma ci sono: scegliendo un modello di questo genere sarà possibile selezionare l’impostazione che si preferisce, a seconda della grandezza del tessuto che si sta stirando e del tipo di stiratura.

Il ferro da stiro è un elettrodomestico semplice da usare, alla portata di tutti: basta prendere un po’ di dimestichezza con l’apparecchio. Qualche difficoltà può esserci non tanto nell’utilizzo in sé dell’elettrodomestico, quanto nello stirare tessuti particolarmente delicati (come il velluto o la seta, ad esempio), che richiedono particolari tecniche di stiratura, per non rischiare di rovinare il tessuto.
Nulla di particolarmente difficile, comunque: a volte con i capi più delicati è sufficiente stirarli al rovescio oppure usare solo il vapore, senza passare direttamente la piastra calda sul tessuto.

Una delle difficoltà che si può incontrare nell’utilizzare un ferro da stiro è proprio questa: ogni tessuto richiede una sua temperatura, che va quindi selezionata sul ferro prima di procedere con il lavoro. Si tratta comunque di un ostacolo facilmente superabile: ogni capo riporta un’etichetta che indica la giusta temperatura per la stiratura. Basta quindi osservare l’etichetta e suddividere i capi a seconda delle temperatura a cui vanno stirati, iniziando da quelli più delicati che richiedono temperature più basse.

I ferri da stiro possono rientrare in una di queste due grandi tipologie:

• Con serbatoio dell’acqua interno
• Con caldaia esterna.

Le principali differenze fra questi due modelli riguardano i seguenti aspetti:

Consigliamo di sceglierne uno con serbatoio dalla portata media: ovvero, intorno ai 300 ml. In questo modo, si avrà una discreta autonomia di lavoro e il ferro, anche a serbatoio pieno, non sarà pesante da sollevare.

Nei modelli con serbatoio interno l’acqua va versata sempre prima di attaccare il ferro alla presa di corrente, per precauzione e per una maggiore sicurezza dell’utente. Invece in alcune tipologie di ferro con caldaia esterna si può anche tranquillamente versare altra acqua nel serbatoio in qualsiasi momento.

Nel caso il carico di lavoro sia significativo e si stiri spesso, è preferibile acquistare un buon modello di ferro da stiro con caldaia esterna, in quanto fa risparmiare tempo e fatica, garantendo una buona autonomia di lavoro.

No, si differenziano sotto vari aspetti:

• Forma: ci sono le piastre più arrotondate e quelle dalla forma più appuntita
• Grandezza: alcune piastre sono piuttosto piccole, altre hanno dimensioni decisamente maggiori
• Localizzazione dei fori (in alcune piastre si trovano in maggior quantità sulla punta, in altre sono distribuite in ugual misura su tutta la piastra)
• Materiale in cui sono realizzate.

Il materiale della piastra di un ferro dev’essere in grado di svolgere due funzioni:

• Condurre il calore
• Evitare che la piastra vada incontro a surriscaldamento.

Soddisfano tali requisiti questi materiali: acciaio inossidabile, alluminio, teflon e ceramica. La piastra può quindi essere realizzata in uno di questi materiali.

Dipende dalle proprie esigenze e priorità. Vediamo le caratteristiche di ogni materiale:

• Acciaio: è in assoluto il materiale più robusto e durevole nel tempo. Una piastra in acciaio si riscalda velocemente e in modo omogeneo: è perfetta per stirare ampie superfici
• Teflon: come quella in acciaio, anche la piastra in teflon si riscalda in modo uniforme e scorre bene su tessuti ampi
• Alluminio: a differenza delle due precedenti, la piastra in alluminio non si riscalda in modo omogeneo, ma si riscalda maggiormente sulla punta. Per questo è perfetta per stirare zone ristrette che richiedono la massima precisione (colletti, spazi fra i bottoni, etc.)
• Ceramica: quanto a distribuzione del calore, ha le stesse caratteristiche di acciaio e teflon, ma è un materiale più delicato e molto meno resistente.

Consigliamo di valutare il tipo di stiratura che si effettua più di frequente: se si stirano spesso tante camicie e altri indumenti che necessitano di una certa precisione, allora è meglio optare per un piastra in alluminio. Altrimenti, acciaio e teflon sono più indicati: se si vuole unire la scorrevolezza della piastra alla resistenza del materiale, l’acciaio è la scelta migliore.

Il più delle volte il rivestimento esterno è in plastica. Il consiglio è quello di scegliere un ferro rivestito con una plastica di buona qualità e robusta (non tutte sono scadenti), per evitare che si rovini in breve tempo.

In tal caso va scelto preferibilmente un ferro con piastra piccola, dalla forma appuntita, con una maggiore concentrazione di fori sulla punta e realizzata in alluminio: sono le caratteristiche ideali per stirare al meglio e senza fatica indumenti con tante zone piccole e difficili da lisciare perfettamente come le camicie.

Per stirare ampie superfici, il ferro da stiro perfetto è quello con piastra in acciaio (o teflon) di grandi dimensioni, forma arrotondata e fori disseminati in modo omogeneo su tutta la piastra. Anche le piastre in ceramica diffondono in modo omogeneo il vapore e quindi andrebbero teoricamente bene per tessuti ampi: ma solitamente sono anche piccole, per cui per lenzuola e simili sono da preferire quelle in acciaio o teflon.

Si tratta della quantità di vapore che il ferro da stiro è in grado di erogare in modalità continua, ovvero stirando “normalmente”, senza attivare funzioni particolari come il super vapore. E’ un elemento importante perché contribuisce a determinare la qualità della stiratura. A seconda del marchio del ferro da stiro, il getto di vapore continuo può anche essere chiamato “vapore variabile”.

La potenza minima del getto di vapore continuo dev’essere di 30 grammi al minuto (la quantità del vapore si misura in grammi al minuto): se un ferro presenta un valore inferiore ai 30 g/min, è meglio non acquistarlo perché la stiratura sarà con ogni probabilità difficoltosa e non soddisfacente.
La potenza del getto del vapore non va confusa con la potenza complessiva del ferro da stiro, che invece si esprime in Watt.

La potenza complessiva di un ferro da stiro indica quanto tempo impiega a raggiungere la temperatura impostata e produrre il vapore nella quantità necessaria per una buona stiratura. Maggiore sarà la potenza, minore sarà il tempo che il ferro impiega nel produrre vapore e scaldarsi.

Una potenza intorno ai 2000 Watt è più che sufficiente per una buona stiratura. Naturalmente ci sono anche ferri più potenti, ma già con 2000 Watt si ottengono buoni risultati.

Anche chiamato colpo vapore, il super vapore è una funzione aggiuntiva presente in diversi ferri da stiro che indica il getto massimo di vapore che il ferro riesce ad erogare in modo discontinuo, ad intervalli. Si tratta di una funzione utilissima per stirare meglio vestiti molto stropicciati e pieghe particolarmente ostili.

Un valore intorno ai 200 g/min è ottimo, quantomeno per un ferro da stiro dotato di serbatoio interno.

Se è presente l’apposita funzione “vapore verticale” sì, altrimenti no. Si tratta di una funzione davvero comoda e utile per stirare ed emettere il vapore su indumenti disposti sulle grucce o ampi tessuti difficili da stirare, come tende molto grandi.

Ormai la maggior parte dei ferri da stiro si può usare con della semplice acqua di rubinetto, sebbene sia ancora possibile trovare dei modelli funzionanti solo con acqua distillata. Se è così, dev’essere specificato nella scheda dell’elettrodomestico.

Anzitutto prestando un po’ di attenzione all’acqua che si usa. Se è vero che l’acqua di rubinetto va bene per la maggior parte dei ferri da stiro, è anche vero che, soprattutto nelle zone di mare, può risultare un po’ troppo ricca di calcare. In questi casi può essere una buona idea mischiarla con dell’acqua distillata.
Inoltre, in un buon ferro da stiro dovrebbe essere presente una funzione anti-calcare, utilissima per contrastare l’accumulo di calcare che potrebbe compromettere il corretto funzionamento del ferro da stiro.

In linea di massima, una volta al mese può bastare. Ma dipende da quanto spesso (e quanto a lungo) si utilizza il ferro da stiro: se lo si usa molto di frequente, è meglio attivarla più spesso. Comunque, in molti modelli un’apposita spia luminosa indica quando è giunto il momento di procedere con la decalcificazione: seguendo le indicazioni riportate sul libretto di istruzioni sarà un’operazione semplice e veloce.

Sì, per mantenerlo in buono stato più a lungo nel tempo, il ferro da stiro andrebbe pulito ogni volta che viene utilizzato.

Sì, se si preferisce lo si può pulire usando appositi prodotti pensati per le piastre dei ferri da stiro: generalmente si tratta di stick da strofinare direttamente sopra la piastra.

Certo, è anche possibile pulire la piastra con il bicarbonato o con altri rimedi naturali casalinghi, come il succo di limone o l’aceto.
In questo video, pubblicato, da Tiziana channel, potete vedere come pulire e lucidare al meglio il ferro da stiro con ingredienti naturali.

Diciamo che un ferro da stiro di buona qualità dovrebbe avere almeno, oltre alla funzione anticalcare (che è praticamente indispensabile per un buon funzionamento dell’elettrodomestico), anche queste funzioni di base:

• Antigoccia: la funzione antigoccia serve ad evitare che la piastra di ferro possa sgocciolare (cosa che può succedere soprattutto se la temperatura non è molto alta)
• Possibilità di selezionare la temperatura (a seconda del tipo di tessuto che si sta stirando)
• Autospegnimento (il ferro si spegne da solo dopo un certo lasso di tempo, se lo si dimentica acceso: si tratta di una funzione molto utile che aumenta il livello di sicurezza dell’apparecchio).

Sì, anche se non tutti i marchi più famosi dispongono di ferri di questo tipo. Si tratta di modelli basati su tecnologie all’avanguardia e impostati su una sola temperatura (piuttosto bassa) che va bene per qualsiasi tessuto, anche il più delicato.

Fra i vantaggi, ci sono sicuramente il risparmio di tempo (non occorre dividere i vestiti in base alla temperatura a cui vanno stirati, prima di procedere con il lavoro), la facilità di utilizzo e il rischio molto basso di rovinare i vestiti, non essendo la temperatura fissa preimpostata molto alta.
Tuttavia lo svantaggio è che, soprattutto per stirare vestiti molto stropicciati, saranno necessarie diverse passate, con conseguente maggiore consumo energetico.

I modelli di ferro da stiro più moderni e all’avanguardia presentano funzioni come la spia di decalcificazione, la funzione eco per ridurre i consumi energetici e la possibilità di utilizzare il ferro senza collegarlo alla presa elettrica (si tratta di modelli con una speciale base di ricarica da collegare al ferro da stiro, che quindi si può utilizzare senza nessun collegamento al cavo elettrico).

Con ogni probabilità si tratta di un problema di accumulo di calcare che ostruisce i fori della piastra impedendo una corretta erogazione del vapore. Si può quindi provare a procedere con la decalcificazione e vedere se il problema migliora. Se non si risolve, potrebbe esserci un guasto tecnico: meglio quindi richiedere l’assistenza tecnica.

Per non sbagliare acquisto consigliamo di considerare soprattutto quanto spesso si è soliti usare il ferro da stiro e quale genere di capi si stira con maggiore frequenza. Chi stira molte camicie avrà bisogno di un ferro ben diverso rispetto a chi stira più che altro magliette e lenzuola.

Le fasce di prezzo sono molto variabili: all’aumentare delle funzioni del ferro da stiro, naturalmente aumenta anche il prezzo.  I ferri più costosi sono quelli con caldaia esterna: quelli professionali o semi professionali possono costare anche più di 200 euro, mentre un buon modello di fascia media ha un costo indicativo compreso fra i 90 i 150 euro.
Anche i modelli con serbatoio interno hanno diverse fasce di prezzo, ma permettono di risparmiare un po’: con circa 70-80 euro si può acquistare un ferro di buona qualità.

E’ consigliabile affidarsi ai brand più conosciuti nel settore. Non solo perché offrono maggiori garanzie per quanto riguarda la qualità dei materiali, l’assemblaggio delle componenti e l’affidabilità in caso di guasto e di necessità di pezzi di ricambio.